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16 Novembre 2017I più svariati motivi portano i condomini di uno stabile – detto in gergo conviviale – a scannarsi senza ritegno e pudore. Uno di questi è sicuramente la pulizia delle parti comuni, scale e annessi, a maggior ragione quando si è deciso di autogestirsi, solitamente per risparmiare soldi: il tradizionale fai da te. Ma si può fare? È possibile mettersi d’accordo tra condomini per pulire a turni o si rischia di prendersi a bottigliate inutilmente per il terriccio accumulato da giorni davanti allo zerbino, su un pianerottolo che qualcuno si è dimenticato di lucidare? La questione è un po’ delicata: si può fare, ma nulla vieta a nessuno di opporvisi, e la rabbia può rivelarsi vana e infruttuosa. Ecco perché.
Pulizie condominiali: chi decide e quali modalità
Vivere in condominio non è facile. Tutto deve sempre essere deciso in nome del rispetto di mille teste. Ci sono conti da far tornare, spese impreviste, bilanci da approvare, bisogni e abitudini diverse da far convivere, spazi comuni da gestire e da pulire. Il codice civile regola questa delicata materia del vivere insieme, anche per quanto riguarda lagestione degli spazi comuni, cioè, tra gli altri, le scale, i portoni d’ingresso, gli stenditoi, la lavanderia, gli anditi, gli ascensori, i portici, i cortili, le facciate, la portineria e alloggio del portiere. Su questi vige l’obbligo per tutti i condomini di prendersene cura, anche dal punto di vista della pulizia.
Chi decide come pulire gli spazi condominiali? È tutto demandato all’assemblea di condominio, che si riunisce, discute, vota e approva il bilancio e delibera su altre decisioni, tra cui le pulizie. E lo fa con maggioranze ordinarie, cioè in seconda convocazione con un terzo dei condomini. È qui che tutto si decide. Solitamente alla fine si sceglie una tra le seguenti modalità:
- Si delibera l’affidamento di un contratto di servizio a un’impresa di pulizie
- Si sceglie una persona, anche interna al condominio, che si occuperà delle pulizie sotto compenso
- Soprattutto nei condomini più piccoli, si opta per il litigioso fai da te: gli stessi condomini stilano una turnazione per pulire loro stessi gli spazi comuni.
Fai da te: si può fare?
Spesso per risparmiare qualche soldo nel bilancio condominiale troviamo una schiera di mani alzate in assemblea, al momento in cui si chiede ‘siete d’accordo se puliamo tutti noi a rotazione stabilendo i turni invece di pagare l’impresa? Le stesse mani alzate che poi si rendono conto, col passare delle settimane, che tornano tardi da lavoro, che devono andare a prendere un figlio a scuola e l’altro a lezione di tennis, che hanno i minuti contati per fare la spesa, tornare a casa e cucinare. A volte invece capita che si deliberi la pulizia a turnazione anche solo a maggioranza, a discapito di quei poveretti che la mano non la vogliono proprio alzare, perché non vogliono prendersi la briga di imbracciare straccio e scopa. Ci si ritrova così presto tutti a camminare su un pianerottolo che ormai è più simile a una foresta e un androne diventato una mostra permanente di foglie secche e pedate di ogni sorta.
Bene. Sappiate che contro queste teste che non vogliono pulire o non vogliono più farlo non si può fare nulla. È loro diritto non pulire ed è nulla qualsiasi delibera dell’assemblea di condominio che imponga ai condomini stessi il fai da te. A dirlo è stata la Cassazione, quindi inutile arrampicarsi sugli specchi.